lunedì 18 ottobre 2010

Studio Fotografico Casalingo

Per fare foto in casa è sufficiente una macchina fotografica, un flash e un muro libero.
Per fare foto un pò più belle servono un paio di flash (vedi Lo Strobismo - Introduzione).
Per avere i risultati migliori serve anche un buon fondale.

Fondali
Usare un muro come sfondo non è poi un'idea tanto cattiva. Si può usare sia in maniera "classica", per creare un colore di fondo uniforme dietro al soggetto, che in maniera "creativa", ad esempio con il soggetto appoggiato su di esso e inquadrato un pò di lato, in modo che il muro in quanto tale entri a far parte della foto.
Non è però sempre facile trovare in casa un muro libero da arredi, o di colore uniforme, o di un colore che non diventi troppo ripetitivo.

(foto dal web)
I fotografi professionisti usano spesso rotoli di carta larghi tre metri e lunghi dieci, attaccati al soffitto, srotolati fino a coprire il pavimento. Vanno benissimo se hai un budget elevato (cifre a tre numeri) e il posto dove lasciarli quando non li usi. Considerando poi che ad ogni uso si sporcano o tagliano (sotto i piedi del soggetto) per cui durano magari solo una manciata di volte, la spesa potrebbe risultare veramente eccessiva.

I teli di stoffa sono una valida alternativa. Sono economici, leggeri, poco ingombranti, lavabili. Un vecchio lenzuolo è un tipico sfondo a costo zero; nei discount si possono comprare lenzuola matrimoniali di ogni colore con pochi euro.

venerdì 17 settembre 2010

Pile Maggiormente Ricaricabili

Problemi delle Pile Ricaricabili
Quando sei anni fa ho comprato la mia penultima macchina fotografica, che funzionava con pile stilo AA (le normali pile che si usano ovunque) ho comprato un certo numero di pile ricaricabili pensando di risparmiare denaro e salvare l'ambiente. Dopo pochi mesi mi sono accorto dei primi problemi:

  • le pile ricaricabili si scaricano da sole in poco tempo (settimane o giorni)
  • col tempo diventano sempre meno efficienti fino a scaricarsi nel giro di ore senza utilizzo
  • a un certo punto non si riesce più a ricaricarle
  • quando le hai bisogno all'improvviso, sono sicuramente scariche

Adesso che uso le stesse pile nei flash, il problema si è ripresentato, soprattutto se uso in studio questi flash economici cinesi che non si possono attaccare alla corrente elettrica.

Ma fortunatamente sembra esserci la soluzione.

domenica 5 settembre 2010

Lo Strobismo (parte 2) - Strumenti e Tecniche

Background
Lo strobismo non è una malattia degli occhi, ma una tecnica creativa di utilizzo del flash.
Consiste nell'usare uno o più flash distanti dalla macchina fotografica, come spiegato in un precedente post: "Lo Strobismo - Introduzione".

Attivazione Remota del Flash
Quando il flash è inserito nell'apposita slitta sulla macchina fotografica, il segnale di attivazione del flash viene trasmesso elettricamente grazie al contatto tra i terminali metallici dei due oggetti. Quando il flash non è montato sulla macchina fotografica, tale segnale può essere trasmesso in tre modi: elettricamente (tramite l'utilizzo di un cavo), otticamente (con l'utilizzo di fotocellule interne o esterne al flash), elettromagneticamente (grazie all'invio di segnali radio). Tutte queste modalità di attivazione remota possono poi essere di due tipi: quelle che consentono l'utilizzo del flash in modalità "TTL" e quelle che non lo consentono.

L'utilizzo del flash in modalità TTL fa in modo che la macchina fotografica regoli la potenza del flash automaticamente. Le foto vengono quindi generalmente ben esposte senza che il fotografo debba perdere tanto tempo a fare prove e regolazioni. Al contrario, l'utilizzo del flash in modalità non-TTL, ovvero manuale, richiede in genere di effettuare alcune prove necessarie a regolare la potenza del flash. Il TTL (che è usato da tutti i pop-up flash) è molto comodo quando si scatta in situazioni dove la rapidità è fondamentale, mentre ha meno importanza in studio dove la situazione è più controllabile e dove anzi è spesso necessario regolare le luci manualmente per ottenere l'effetto creativo voluto.

Cavo di Sincronizzazione
Cavo di sincronizzazione (foto dal web)
Il modo più "sicuro" per attivare un flash staccato dalla macchina è l'utilizzo di un cavo di sincronizzazione. E' una specie di prolunga che consente di separare il flash dalla macchina pur mantenendo il contatto elettrico tra i due oggetti. Sia la macchina fotografica che il flash devono però essere dotati dell'apposita presa, chamata "PC" (niente a che vedere coi computer: sta per "Prontor/Compur", che suppongo siano due marche o due tizi). Se la presa PC non è disponibile su uno dei due, o su entrambi, esistono comunque degli adattatori da inserire sulla slitta.
L'uso del cavo di sincronizzazione è sicuro in quanto nessuna interferenza potrà mai disturbare l'attivazione del flash. Inoltre il cavo non ha bisogno di batterie ed è sempre pronto all'uso.

domenica 29 agosto 2010

Lo Strobismo - Introduzione

Background
Lo strobismo non è una malattia degli occhi, ma una tecnica creativa di utilizzo del flash.

Un libro strobista (foto dal web)
Me ne sono imbattuto quasi per caso dopo aver acquistato la mia reflex. Volevo comprare un libro di fotografia, tanto per entrare nell'atmosfera giusta, e girando un pò a caso sul web ho deciso di comprare questo libro: "The Hot Shoe Diaries". Mi interessava perchè sembrava spiegasse come usare al meglio il flash, cosa che sapevo di non saper fare. E' un libro molto bello, spiritoso, e "professionale": non solo l'equpaggiamento utilizzato vale migliaia di euro, ma anche il tempo e la cura spesi per ogni scatto richiedono motivazioni forse più forti di quelle di un hobbista, sia da parte del fotografo che da parte dei soggetti.

Fatto sta che il discorso di base mi ha intrigato. La tecnica consiste nell'utilizzare flash lontani dalla macchina, attivati a distanza durante lo scatto. Uso il plurale perchè i flash possono essere più di uno, anche decine volendo. Lo scopo è duplice: evitare l'effetto "flashato" tipico degli scatti normali, e aprire infinite possibilità creative.

Parto subito con l'esempio. La foto seguente è stata scattata usando il flash incorporato (pop-up flash):
Pop-up flash
Il risultato a prima vista sembra bello, ma guardando meglio ci si accorge di alcune cose che potrebbero essere migliorate: c'è un riflesso sul muro e sulla ciotola (l'effetto "flashato" di cui parlavo prima), ci sono brutte ombre sul muro (ad esempio dietro il lampioncino ma anche dietro la zucca) e gli oggetti sono illuminati troppo uniformemente (effetto "piatto").

mercoledì 4 agosto 2010

Usare il PC come Preview

La fotoscoperta di oggi è che se scatto tenendo la macchina collegata al PC via USB, posso vedere le foto comparire sul PC dopo ogni scatto! Questo mi permette di controllare il risultato molto meglio che tramite il visorino incorporato.
Questa tecnica si chiama, in inglese, "Tethered Capture".
Non si può fare con tutte le macchine fotografiche. E probabilmente è necessario installare software aggiuntivo. Sicuramente lo è stato nel mio caso.
Ho provato due software diversi: Adobe Photoshop Lightroom 3, che uso regolarmente, e Nikon Camera Control Pro 2, che ho installato oggi.

In Lightroom c'è un menu apposta: File > Tethered Capture. Quando attivato, le immagini scattate vanno direttamente sul PC senza passare dalla schedina di memoria e vengono immediatamente visualizzate. C'è anche un pulsante per attivare lo scatto da PC, rendendo inutile il telecomando della macchina. La lista delle macchine supportate si trova qui: http://kb2.adobe.com/cps/842/cpsid_84221.html


Tethered Capture in Lightroom 3
Camera Control Pro 2 è specifico per le Nikon e consente, oltre al Tethered Capture, anche il controllo totale di tutte le funzioni della macchina, inclusa la visione LiveView da PC. Le immagini scattate vengono sia salvate su SD che su una directory scelta.

Credo che la possibilità di salvare le foto direttamente su PC sia geniale, soprattuto considerando che funziona anche usando, oltre al cavo USB in dotazione, una prolunga da 5m e una da 2m in serie! La macchina invece non viene riconosciuta se passo attraverso un Hub, ma succede con tutti gli apparecchi esigenti. Mi capita troppo spesso di scattare un pò di foto in "studio" e poi non avere la voglia di accendere il PC, scaricarle, metterle al posto giusto, guardarle... se invece lo faccio prima di iniziare, scegliendo la directory dove farle atterrare, e addirittura le elaborazioni da fare al volo, il discorso cambia.

martedì 3 agosto 2010

Compatta o Reflex

Background
L'anno scorso, estate 2009, mi son posto questa domanda: è il momento di comprare una reflex?
La mia vecchia compatta (foto dal web)
Stavo usando da 5 anni una "compatta evoluta" (non so bene come le chiamino), ovvero una macchina digitale a obiettivo fisso con zoom 10x e totalmente regolabile: tempi, diaframma, messa a fuoco (ma non gli ISO). Era una Minolta DiMAGE Z1.
La conoscevo ormai benissimo e i risultati si vedevano. Era comodissima in viaggio viste le dimensioni, e potevo scattare con una mano sola senza problemi, riuscendo anche a regolare qualcosa col pollice. Ma poi si è un pò rotta. Non era totalmente fuori uso, solo che in condizioni di scarsa illuminazione non emetteva più la lucetta rossa che aiutava nella messa a fuoco. Era rotta quanto bastava per farmi venire il dubbio: ne compro una nuova?
Una foto fatta con la Minolta DiMAGE Z1
Comprare una macchina fotografica nuova non è certo roba da poco. La scelta sul mercato è talmente vasta che devi passare settimane a informarti prima di poter fare una scelta ragionata. E non basta confrontare i modelli: devi anche studiare le caratteristiche e la tecnologia perchè negli anni che hai passato a scattare bellissime foto con la tua macchina sempre più obsoleta la tecnologia ha fatto passi da gigante e quando te ne accorgi ti sembra impossibile poter fare un'altra foto decente senza avere tutte quelle cose nuove.
Comunque ci sono due domande fondamentali che io, da fotografo dilettante un pò obsoleto, mi son fatto: Compatta o Reflex? Quanti megapixel? Cominciamo con la prima.

Primo Post

Introduzione
Questo, come dice il titolo, è il primo post del blog "Fotoscoperte".
Credo che nel primo post sia necessario spiegare il significato e lo scopo del blog, senza spenderci troppo tempo perchè tanto nessuno legge gli spiegoni.

Significato
Ho scelto il termine "Fotoscoperte" un pò perchè da solo indica lo scopo del blog, un pò perchè gli altri nomi che avevo pensato erano già stati presi, un pò perchè in questo momento sono a corto di fantasia e un pò perchè mi piacciono i titoli ambigui.
Il termine "Fotoscoperte" è creato dalla contrazione di "Foto" e "Scoperte", dove il secondo termine è un sostantivo e non un aggettivo, come qualcuno forse sperava.
In sostanza ho intenzione di pubblicare le scoperte che farò a partire da oggi (anzi, a partire da circa un anno fa, ovvero estate 2009) nel campo della fotografia.

E allora?
Come premessa in effetti non sembra un granchè. Ci sono migliaia di siti e di libri da cui reperire informazioni sulla fotografia senza stare a leggere che cosa ho imparato io. E poi fare foto mica è difficile: perchè sbattersi tanto quando basta impostare la macchina su "auto" e schiacciare un bottone?
Il motivo lo si vedrà leggendo i miei post. Ma visto che ancora non ce ne sono, spendo altre 2 parole.
Il mio approccio non è di scoprire "cosa è meglio" e correre a comprarlo. Non vado a prendere la macchina migliore, l'obiettivo migliore, il flash migliore, perchè non credo che il concetto di "migliore" sia universale: voglio scoprire cosa è meglio per me. E siccome sono una persona normale, un dilettante, senza troppe manie di grandezza, penso che le mie scoperte possano tornare utili a molte altre persone come me.