domenica 5 settembre 2010

Lo Strobismo (parte 2) - Strumenti e Tecniche

Background
Lo strobismo non è una malattia degli occhi, ma una tecnica creativa di utilizzo del flash.
Consiste nell'usare uno o più flash distanti dalla macchina fotografica, come spiegato in un precedente post: "Lo Strobismo - Introduzione".

Attivazione Remota del Flash
Quando il flash è inserito nell'apposita slitta sulla macchina fotografica, il segnale di attivazione del flash viene trasmesso elettricamente grazie al contatto tra i terminali metallici dei due oggetti. Quando il flash non è montato sulla macchina fotografica, tale segnale può essere trasmesso in tre modi: elettricamente (tramite l'utilizzo di un cavo), otticamente (con l'utilizzo di fotocellule interne o esterne al flash), elettromagneticamente (grazie all'invio di segnali radio). Tutte queste modalità di attivazione remota possono poi essere di due tipi: quelle che consentono l'utilizzo del flash in modalità "TTL" e quelle che non lo consentono.

L'utilizzo del flash in modalità TTL fa in modo che la macchina fotografica regoli la potenza del flash automaticamente. Le foto vengono quindi generalmente ben esposte senza che il fotografo debba perdere tanto tempo a fare prove e regolazioni. Al contrario, l'utilizzo del flash in modalità non-TTL, ovvero manuale, richiede in genere di effettuare alcune prove necessarie a regolare la potenza del flash. Il TTL (che è usato da tutti i pop-up flash) è molto comodo quando si scatta in situazioni dove la rapidità è fondamentale, mentre ha meno importanza in studio dove la situazione è più controllabile e dove anzi è spesso necessario regolare le luci manualmente per ottenere l'effetto creativo voluto.

Cavo di Sincronizzazione
Cavo di sincronizzazione (foto dal web)
Il modo più "sicuro" per attivare un flash staccato dalla macchina è l'utilizzo di un cavo di sincronizzazione. E' una specie di prolunga che consente di separare il flash dalla macchina pur mantenendo il contatto elettrico tra i due oggetti. Sia la macchina fotografica che il flash devono però essere dotati dell'apposita presa, chamata "PC" (niente a che vedere coi computer: sta per "Prontor/Compur", che suppongo siano due marche o due tizi). Se la presa PC non è disponibile su uno dei due, o su entrambi, esistono comunque degli adattatori da inserire sulla slitta.
L'uso del cavo di sincronizzazione è sicuro in quanto nessuna interferenza potrà mai disturbare l'attivazione del flash. Inoltre il cavo non ha bisogno di batterie ed è sempre pronto all'uso.

Lo svantaggio del cavo è ovviamente l'ingombro, che aumenta con la sua lunghezza, sia in termini di peso/spazio nella borsa sia come ostacolo alle persone che camminano. Un'altra fondamentale limitazione è dovuta al fatto che un cavo comanda un solo flash. Suppongo che esistano apparecchi di derivazione che consentano di pilotare molti flash, ma non li ho mai visti.
Tra l'altro, io un cavo di sincronizzazione non ce l'ho e non l'ho mai usato. Personalmente mi sembra che la possibilità di inciampare e far cadere la macchina sia una ragione sufficiente per non usarlo, almeno per distanze superiori a un braccio.

Fotocellule
La fotocellula è probabilmente il modo più furbo di attivare un flash remoto. Il concetto è banale: quando la fotocellula rileva un lampo, anche debole, fa scattare il flash ad essa collegato. E' quindi sufficiente usare il pop-up flash come "pilota" per comandare un numero qualunque di flash remoti, che si attiveranno al primo lampo. Siccome il tempo di scatto quando si usa il flash è relativamente lento, nell'ordine di 1/200 di secondo, mentre la luce per viaggiare da un flash all'altro impiega... un lampo, tutti i flash riescono a scattare prima che l'otturatore si chiuda. Per evitare che il pop-up flash rovini lo scatto con la sua luce frontale, la potenza del lampo deve essere ridotta al minimo. Questo lo si può fare usando l'apposito "compensatore di esposizione del flash" settato al minimo, oppure usando il flash in modalità manuale settato alla minima potenza, oppure oscurandolo con del nastro adesivo o simile.
Esistono in commercio molti tipi di fotocellule adatte all'uso con i flash. Io ne ho presa una da 10 euro su ebay che ha il doppio attacco: slitta e PC. E' quindi in grado di pilotare due flash. Non utilizza batterie (credo).

Fotocellula con doppio attacco
Se non si dispone già di un flash, si può prendere in considerazione l'acquisto di un flash con fotocellula incorporata. Sono generalmente chiamati "Slave Flash". Io ne ho presi due. Il più economico a 14 euro su ebay. Non è molto potente e non si può nemmeno regolare l'intensità del lampo, ma questo in studio non è un problema visto che è sufficiente avvicinare o allontanare il flash dal soggetto per regolare l'intensità della luce.

Slave flash a 10 euro
L'altro flash è costato solo 44 euro su ebay pur essendo un flash completo: testa rotante, potenza regolabile, diffusore incorporato. Non è TTL e non ha la testa "zoommabile" ma questo in studio non conta. E non ha nemmeno la presa PC ma essendo dotato di fotocellula incorporata, anche questo non conta.

Slave flash a 44 euro
Entrambi i flash funzionano molto bene in studio, dove la luce ambiente è in genere poca, ma hanno problemi in esterno di giorno. Credo che la luce ambiente "saturi" la fotocellula impendendole di funzionare correttamente. Non so ancora se anche la fotocellula esterna (quella a forma di cubetto) ha questo problema.

Controller Nikon,
foto dal web
I sistemi a fotocellula visti finora non consentono di utilizzare la modalità TTL. Chi vuole spendere soldi e rendersi la vita facile può acquistare dispositivi professionali che, pur funzionando sullo stesso principio, riescono a trasmettere le informazioni TTL "via luce", con una serie di lampi "di servizio" grazie ai quali i flash vengono regolati durante lo scatto prima del lampo finale. Per esempio con circa 250-300 euro si può prendere un Nikon SB-600 che può essere comandato da una macchina Nikon professionale. Se non si ha una macchina professionale (è il mio caso) è necessario anche acquistare un "controller" come l'SU-800 da circa 300 euro (che non è un flash) oppure un flash con controller incorporato, come l'SB-900 da circa 400 euro. Quindi invece di 54 euro per due slave-flash avrei potuto spendere dieci volte tanto per due flash professionali, uno dei quali (l'SB-900) per funzionare da controller verso l'altro dovrebbe o stare sulla macchina (quindi servirebbe un'ulteriore flash da usare remoto) oppure essere collegato con un cavo PC. Mah, diciamo che ho iniziato così, poi vedremo...

Onde Radio
Un sistema di trasmissione del segnale un pò più affidabile (nella mia esperienza) rispetto alle fotocellule sono le onde radio. Esistono in commercio vari tipi di apparecchi in grado di pilotare via radio un numero qualunque di flash remoti. Alcuni modelli possono trasmettere solo fino a 10 metri, altri addirittura fino a 100 metri (certo doversi fare 100 metri ogni volta che si vuole regolare il flash è un pò scomodo).
Le onde radio sono più affidabili perchè non hanno problemi con la luce ambiente o con ostacoli fisici. I flash possono essere messi dietro a un mobile o dentro a un cassetto se si vuole, ma continueranno a scattare. In teoria possono esserci problemi di interferenza radio, ma io non ne ho avuti.
Il mio acquisto si è diretto verso un modello "avanzato" tra quelli comunque economici: 32 euro su ebay per una coppia trasmettitore-ricevitore. Ulteriori ricevitori possono essere acquistati a parte.

Wireless Remote Trigger da 32 euro
La caratteristica di questo modello è quella di usare onde radio a 2.4GHz, una frequenza in grado di raggiungere i 100 metri e di aggirare gli ostacoli. Potrebbe però essere soggetta a interferenze da parte di reti Wi-Fi nelle vicinanze (io non ne ho sperimentate). Questo modello non ha la funzionalità TTL, per la quale è necessario sborsare somme più elevate: 120 euro per una coppia di "Pixel TR-331".

Sincronizzazione Manuale
Questo è un metodo di cui nessuno parla, che non ho mai provato, ma che in teoria funziona. E' sufficiente disporre di un flash qualsiasi, anche vecchissimo, purchè abbia il tastino di prova, quello che quando premuto fa scattare il flash. La luce ambiente deve essere quasi nulla o comunque abbastanza bassa. Bisogna tenere con una mano il flash e con l'altra il telecomando della macchina fotografica. Dopo essersi posizionati adeguatamente, si aziona la macchina con una mano e il flash con l'altra. Semplicissimo! Se il tempo di posa è sufficientemente lungo non è nemmeno necessario avere tanta coordinazione. Si può quindi essere strobisti a costo zero!

Utilizzo dei Flash Remoti
La foto qui sotto è stata scattata con il pop-up flash. E' stata già analizzata nel post introduttivo, ma è  utile qui come riferimento:

Pop-up flash
La prima cosa da fare è provare a piazzare uno slave-flash a sinistra del soggetto. Il pop-up flash (che resta sulla macchina) deve essere regolato alla minima intensità perchè non interferisca con la scena. Il flash può essere messo su uno scaffale o meglio ancora su un cavalletto fotografico, per avere la massima flessibilità:

Slave-flash a sinistra - setup
Slave-flash a sinistra - risultato

















Il miglioramento è evidente: non ci sono più riflessi, gli intagli sono profondi, la foto è più gradevole. L'ombra che si forma dietro al tamburo è però un pò forte. Si può tentare di schiarirla in diversi modi, per esempio piazzando un pannello riflettente argentato (tipo domopak) a destra:

Flash a sinistra e pannello a destra
Oppure, visto che c'è, usando l'altro flash (quello piccolo) a destra. Passando attraverso vari esperimenti, in cui i flash vengono spostati e calibrati, si può giungere a un setup come il seguente, in cui i due flash sono posizionati ciascuno dietro a un ombrello diffusore. Il risultato finale è quello già visto nel post introduttivo.

Due flash con due ombrelli - setup
Due flash con due ombrelli - risultato
Modellare la Luce
Sebbene il risultato ottenuto con i due flash giustifichi di per sè la tecnica strobista, è un peccato non sfruttare le possibilità creative che questa consente. La luce, infatti, può essere modellata a piacimento, modificandone il colore (con filtri colorati sui flash), direzionandola solo su alcune zone (con opportune "alette" attorno ai flash) o creando ombre misteriose (con oggetti davanti al flash).
Per esempio, tornando al setup iniziale con un singolo flash a sinistra senza ombrello, si può creare un effetto più drammatico se si mette un tubo di cartone davanti al flash:

Flash a sinistra con tubo - setup
Flash a sinistra con tubo - risultato



















Oppure si possono usare delle alette per "tagliare" la luce. Nel caso sotto è tornato utile il controllo remoto a onde radio perchè il cartone schermava la fotocellula:

Flash con alette - setup
Flash con alette - risultato


















Per modellare la luce si può improvvisare in molti modi. Per schiarire l'ombra del tamburo presente nell'ultima foto, senza però interferire con l'ombra di sinistra creata dalle alette, ho usato un flash schermato con un pezzo di cartone tenuto in mano:

Schermatura manuale
L'effetto strobista finale è questo:

Modellazione strobista della luce

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