Lo strobismo non è una malattia degli occhi, ma una tecnica creativa di utilizzo del flash.
Consiste nell'usare uno o più flash distanti dalla macchina fotografica, come spiegato in un precedente post: "Lo Strobismo - Introduzione".
Attivazione Remota del Flash
Quando il flash è inserito nell'apposita slitta sulla macchina fotografica, il segnale di attivazione del flash viene trasmesso elettricamente grazie al contatto tra i terminali metallici dei due oggetti. Quando il flash non è montato sulla macchina fotografica, tale segnale può essere trasmesso in tre modi: elettricamente (tramite l'utilizzo di un cavo), otticamente (con l'utilizzo di fotocellule interne o esterne al flash), elettromagneticamente (grazie all'invio di segnali radio). Tutte queste modalità di attivazione remota possono poi essere di due tipi: quelle che consentono l'utilizzo del flash in modalità "TTL" e quelle che non lo consentono.
L'utilizzo del flash in modalità TTL fa in modo che la macchina fotografica regoli la potenza del flash automaticamente. Le foto vengono quindi generalmente ben esposte senza che il fotografo debba perdere tanto tempo a fare prove e regolazioni. Al contrario, l'utilizzo del flash in modalità non-TTL, ovvero manuale, richiede in genere di effettuare alcune prove necessarie a regolare la potenza del flash. Il TTL (che è usato da tutti i pop-up flash) è molto comodo quando si scatta in situazioni dove la rapidità è fondamentale, mentre ha meno importanza in studio dove la situazione è più controllabile e dove anzi è spesso necessario regolare le luci manualmente per ottenere l'effetto creativo voluto.
Cavo di Sincronizzazione
Cavo di sincronizzazione (foto dal web) |
L'uso del cavo di sincronizzazione è sicuro in quanto nessuna interferenza potrà mai disturbare l'attivazione del flash. Inoltre il cavo non ha bisogno di batterie ed è sempre pronto all'uso.
Lo svantaggio del cavo è ovviamente l'ingombro, che aumenta con la sua lunghezza, sia in termini di peso/spazio nella borsa sia come ostacolo alle persone che camminano. Un'altra fondamentale limitazione è dovuta al fatto che un cavo comanda un solo flash. Suppongo che esistano apparecchi di derivazione che consentano di pilotare molti flash, ma non li ho mai visti.
Tra l'altro, io un cavo di sincronizzazione non ce l'ho e non l'ho mai usato. Personalmente mi sembra che la possibilità di inciampare e far cadere la macchina sia una ragione sufficiente per non usarlo, almeno per distanze superiori a un braccio.
Fotocellule
La fotocellula è probabilmente il modo più furbo di attivare un flash remoto. Il concetto è banale: quando la fotocellula rileva un lampo, anche debole, fa scattare il flash ad essa collegato. E' quindi sufficiente usare il pop-up flash come "pilota" per comandare un numero qualunque di flash remoti, che si attiveranno al primo lampo. Siccome il tempo di scatto quando si usa il flash è relativamente lento, nell'ordine di 1/200 di secondo, mentre la luce per viaggiare da un flash all'altro impiega... un lampo, tutti i flash riescono a scattare prima che l'otturatore si chiuda. Per evitare che il pop-up flash rovini lo scatto con la sua luce frontale, la potenza del lampo deve essere ridotta al minimo. Questo lo si può fare usando l'apposito "compensatore di esposizione del flash" settato al minimo, oppure usando il flash in modalità manuale settato alla minima potenza, oppure oscurandolo con del nastro adesivo o simile.
Esistono in commercio molti tipi di fotocellule adatte all'uso con i flash. Io ne ho presa una da 10 euro su ebay che ha il doppio attacco: slitta e PC. E' quindi in grado di pilotare due flash. Non utilizza batterie (credo).
Fotocellula con doppio attacco |
Slave flash a 10 euro |
Slave flash a 44 euro |
Controller Nikon, foto dal web |
Onde Radio
Un sistema di trasmissione del segnale un pò più affidabile (nella mia esperienza) rispetto alle fotocellule sono le onde radio. Esistono in commercio vari tipi di apparecchi in grado di pilotare via radio un numero qualunque di flash remoti. Alcuni modelli possono trasmettere solo fino a 10 metri, altri addirittura fino a 100 metri (certo doversi fare 100 metri ogni volta che si vuole regolare il flash è un pò scomodo).
Le onde radio sono più affidabili perchè non hanno problemi con la luce ambiente o con ostacoli fisici. I flash possono essere messi dietro a un mobile o dentro a un cassetto se si vuole, ma continueranno a scattare. In teoria possono esserci problemi di interferenza radio, ma io non ne ho avuti.
Il mio acquisto si è diretto verso un modello "avanzato" tra quelli comunque economici: 32 euro su ebay per una coppia trasmettitore-ricevitore. Ulteriori ricevitori possono essere acquistati a parte.
Wireless Remote Trigger da 32 euro |
Sincronizzazione Manuale
Questo è un metodo di cui nessuno parla, che non ho mai provato, ma che in teoria funziona. E' sufficiente disporre di un flash qualsiasi, anche vecchissimo, purchè abbia il tastino di prova, quello che quando premuto fa scattare il flash. La luce ambiente deve essere quasi nulla o comunque abbastanza bassa. Bisogna tenere con una mano il flash e con l'altra il telecomando della macchina fotografica. Dopo essersi posizionati adeguatamente, si aziona la macchina con una mano e il flash con l'altra. Semplicissimo! Se il tempo di posa è sufficientemente lungo non è nemmeno necessario avere tanta coordinazione. Si può quindi essere strobisti a costo zero!
Utilizzo dei Flash Remoti
La foto qui sotto è stata scattata con il pop-up flash. E' stata già analizzata nel post introduttivo, ma è utile qui come riferimento:
Pop-up flash |
Slave-flash a sinistra - setup |
Slave-flash a sinistra - risultato |
Il miglioramento è evidente: non ci sono più riflessi, gli intagli sono profondi, la foto è più gradevole. L'ombra che si forma dietro al tamburo è però un pò forte. Si può tentare di schiarirla in diversi modi, per esempio piazzando un pannello riflettente argentato (tipo domopak) a destra:
Flash a sinistra e pannello a destra |
Due flash con due ombrelli - setup |
Due flash con due ombrelli - risultato |
Sebbene il risultato ottenuto con i due flash giustifichi di per sè la tecnica strobista, è un peccato non sfruttare le possibilità creative che questa consente. La luce, infatti, può essere modellata a piacimento, modificandone il colore (con filtri colorati sui flash), direzionandola solo su alcune zone (con opportune "alette" attorno ai flash) o creando ombre misteriose (con oggetti davanti al flash).
Per esempio, tornando al setup iniziale con un singolo flash a sinistra senza ombrello, si può creare un effetto più drammatico se si mette un tubo di cartone davanti al flash:
Flash a sinistra con tubo - setup |
Flash a sinistra con tubo - risultato |
Oppure si possono usare delle alette per "tagliare" la luce. Nel caso sotto è tornato utile il controllo remoto a onde radio perchè il cartone schermava la fotocellula:
Flash con alette - setup |
Flash con alette - risultato |
Per modellare la luce si può improvvisare in molti modi. Per schiarire l'ombra del tamburo presente nell'ultima foto, senza però interferire con l'ombra di sinistra creata dalle alette, ho usato un flash schermato con un pezzo di cartone tenuto in mano:
Schermatura manuale |
Modellazione strobista della luce |
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